Followers e comunicazione
Ciò che sta accadendo nel sistema mediatico, e soprattutto nel web, è in gran parte determinato da un’idea: se sono un buon comunicatore lo vedo perché ho un mucchio di “followers”, di seguaci, di lettori, altrimenti significa che sbaglio a comunicare. Ma quante volte abbiamo conosciuto la storia di grandi filosofi, artisti, musicisti del passato che in vita erano per lo più ignorati?
Leggendo il titolo di questo articolo potresti pensare di trovare tecniche per parlare in pubblico, per imparare a comunicare, tecniche di conversazione. Io sto parlando d’altro. Voglio spostare il ragionamento sul “contenuto” della comunicazione, sull’idea che vuoi esprimere, sul contributo che vuoi offrire a chi ti ascolta, chi ti legge, ti vede.
In un bel libro di Alberto Contri (McLuhan non abita più qui) mi ha colpito, fra le tante, questa frase: “Vedo molti investire in imprese sul Web per lo stesso motivo per cui i cani si leccano le palle: semplicemente perché ci riescono”.
Non vale solo per chi investe denaro ma anche per chi impiega tempo e energie. Il web oggi trabocca di inutilità, di notizie false, oggi addirittura di contenuti generati da "Bot" automatici. Tutti contenuti che hanno successo e che, si direbbe, sono frutto di comunicazione efficace: no! Si tratta di manipolazioni psicologiche a livello planetario, e non sono un complottista. Tuttavia quasi nulla di ció che leggiamo é pubblicato per comunicare una idea: é tutto messo lì per tenerci attaccati a quel media, a quel canale, a quel social o altro.
Ragiona su cosa vuoi comunicare
Se vuoi comunicare con efficacia la prima cosa che devi fare è ragionare a fondo sui contenuti che vuoi mettere in comune. Devi esprimere te stesso perciò è con te stesso che devi aprire il primo dialogo:
- Pensi davvero ciò che comunichi?
- E’ un’idea frutto di conoscenza?
- Di esperienza?
- Di intuito?
- Di previsione?
L’importante è che sia una tua idea, che rispecchi la tua identità. Non pensare di avere successo imitando le idee non tue.
Comunicare non è tecnica (almeno non solo)
Se ti hanno detto che comunicare è una “tecnica” o addirittura un “mestiere” ti hanno mentito. Ci sono persone che possono affabulare le folle per ore senza dire assolutamente nulla. Quotidianamente si incontrano personaggi di questo tipo su tutti i media. Non è buona comunicazione la loro; non mettono in comune nulla di nuovo. Può essere un piacere ascoltarli esattamente come quando si ascoltano canzoni in lingue straniere e ci piace il suono di quella lingua. Non è comunicazione. Dopo poche ore lasciando la nostra memoria, ed è un bene.
I giovani cercano di dircelo, che non comunichiamo
I giovani, che oggi comunicano meglio di quanto facciamo noi adulti, non capiscono e forse non vogliono nemmeno avvicinarsi a tutto questo mondo “tecnico” della comunicazione. Per loro comunicare è essere se stessi, molto di più di quanto facciano gli adulti o i professionisti della comunicazione. I giovani non guardano la televisione perché oggi il 90% dei palinsesti è studiato da comunicatori audience-dipendenti. Non vivono nemmeno il web che frequentiamo noi adulti. Si sono allontanati dai dai Social Network classici. Il feed dei maggiori quotidiani nazionali su Facebook sono inguardabili e pieni di inutilità e falsità. Chi li costruisce? Quali comunicatori stanno lì dietro? Che cosa vogliono rendere comune?
La tecnologia deve essere al servizio della creatività. Chi non ha una autentica creatività di pensiero deprime anche il potenziale della tecnologia.
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